19.2.11

Storyboard is not a crime

Avevo già accennato rapidamente al fatto che spesso, per fissare una prima idea di disegno su carta, lavoro su disegni molto rapidi, piccoli e schizzati.
Bene, la cosa si fa ancora più ardua quando si entra nel campo della tavola a fumetti, e peggio ancora se si parla di un intero albo. Se poi l'albo è composto da due episodi, il gioco si fa parecchio interessante.

Procediamo con ordine.
Per Etere vs the Internet ho inaugurato un nuovo blocco per schizzi, un bel malloppo di brogliacci 80gr formato A4 comprato direttamente in rilegatoria (detta così sembra una roba da codice miniato, invece è solo uno "schizza e strappa" più ordinato e di qualità artigianale).
Per ogni foglio A4 decido di fare 4 tavole, oppure 2 se i momenti sono salienti o voglio concentrarmi al meglio sulla coppia di tavole, più che sulla consequenzialità di pagine nel "lungo periodo", diciamo così.

Siccome non voglio cadere in tentazione, quando lavoro di storyboard non uso righelli, riduco al minimo veramente indispensabile la gomma e utilizzo una micromina scomoda, diciamo così: una HB 0.7, fisiologicamente incapace di farmi scendere nei dettagli.

A questo punto traccio a mano libera quattro (o due) riquadri sul foglio, navigando a vista sui 10x6 cm ciascuno, tenendo a fronte il testo della sceneggiatura; siccome nel mio caso mi ritrovo nella comoda (ma nemmeno più di tanto) condizione di essere tanto disegnatore quanto scrittore della mia storia, metto mano alla sceneggiatura se mi accorgo che una data sequenza o scelta narrativa non funziona una volta disegnata, dopo aver scelto la gabbia delle vignette e la disposizione dei personaggi e le inquadrature più accattivanti.

Questo è come lavoro io in queste fasi, ma andatevi a vedere come lavora il bravissimo Théo per quanto riguarda storyboard e tavole: davvero impressionante.

E ora, un simpatico e indistricabile collage con una quarantina di pagine circa di layout, storyboard e appunti... Buona lettura!

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