25.5.13

Hip Hop Tattoo


È rarissimo che mi càpiti di disegnare tatuaggi.
Un po' perché non mi sponsorizzo come disegnatore dedito a quest'arte, un po' perché non conosco, precisamente, le "regole del gioco".

Tuttavia, mi è capitato di offrire i miei servigi anche in quest'ambito, come nel caso qui sopra: si tratta di un lavoro propostomi da una mia collega (Grazie, Desi!) che è una bravissima mamma MA ANCHE (o, in questo caso soprattutto) ballerina Hip Hop (se si definiscono così... La mia ignoranza in quel ramo è abissale!).

Così Desi mi ha proposto il soggetto, e tutti gli elementi che sarebbero andati a comporlo, coi relativi significati per lei. Ci siamo confrontati sulla composizione generale e poi, aggiustamento dopo aggiustamento, dopo un'attesa interminabile... Eccolo qui!

Particolare, nèh?! :-)

Ecco alcuni passaggi preliminari:

 
 
 
 





24.5.13

Don Andrea Gallo



Ricordo vagamente un'assemblea scolastica sul tema delle droghe, al Liceo. Ricordo che fu un tema molto controverso, che ebbe non pochi ostacoli perché potesse essere dibattuto nell'aula magna.
C'erano un paio di esponenti istituzionali, tra cui qualcuno dalla Questura (ricordo solo una frase: "io le droghe le ho dovute provare tutte... Tutte, per il lavoro che svolgo!") e poi c'era Don Gallo.

Che fece un discorso dei suoi, a braccio, allontanandosi dal bancone dei relatori e gironzolando per la stanza "interrogando" i vari ragazzi. Fece anche uscire i professori, perché sapeva che nessuno avrebbe risposto con sincerità davanti alla platea se vi fossero state "le autorità scolastiche" presenti.

Catturò tutti, parlò a tutti quel "comunistaccio d'un prete" senza che vi fossero per lui distinzioni tra i ragazzetti fasci, i comunistelli (futuri hipster o capitani d'industria) e gli anarchici; perché quel che aveva da dire non aveva colore, ma solo la forza della sua esperienza, dolorosa ma costante, a San Benedetto al Porto.

In queste ore ho già letto alcuni conoscenti "di Sinistra" sciacquarselo di dosso riducendolo a macchietta mediatica dalle posizioni politiche imbarazzanti.
Che è una cosa facilissima da dire, dal tepore del salotto di Torino o Milano.

Ciao, Don!

12.4.13

Welcome to the Jungle

Welcome to the Jungle - Guns 'n' Roses
- Appetite for Destruction
AAAAH le maledette linee tangenti!
Le cose da evitare come la morte sono quelle linee, appartenenti ad elementi diversi del disegno, che finiscono involontariamente per diventare tangenti o, comunque, fittizio proseguimento l'uno dell'altra.
Non vi faccio notare a cosa mi riferisco, così vi evito la condanna che mi sono auto-imposto: riuscire a guardare il disegno in questione e non poter distogliere lo sguardo da quelle due MALEDETTISSIME linee :D

Ad ogni modo: signori, Virginia!
Saluta, Virginia...

Qualunque cosa abbia una lama, dal temperamatite al machete, dal pelapatate alla katana, nelle sue mani diventa un'arma di distruzione di massa.
In questo studio, che in realtà non è ancora completo al 100% ma ci tenevo a condividerlo ugualmente, stavo lasciandomi trasportare da Welcome to the Jungle dei Guns 'n' Roses. Un'atmosfera tropicale, una giungla da attraversare a passo forzato e nemici pronti a saltare fuori da ogni cespuglio... Prima o poi prometto che inizierò a studiarmi un po' di scene di combattimento vero e proprio, dopo averle tirate fuori dalla mia cervellula!

A presto!

6.4.13

Communication Breakdown

Communication Breakdown - Led Zeppelin - Led Zeppelin I
Tutto quello che mi piacerebbe rendere graficamente in un progetto come Wardolls è proprio una versione exxxagerated della Seconda Guerra Mondiale. Non una roba da universi alternativi, what if e così via. Solo, una versione bigger, faster, stronger, rocker :-)

Per cui, secondo me, in quest'ottica affidare a tre tizie toste il compito di tirare giù una super-fortezza volante della Luftwaffe a pochi minuti di volo da Londra... Ci sta. Eccome se ci sta.

5.4.13

Hell's Bells

AC/DC - Hell's Bells - Back in Black

Quando c'è un'idea che frulla in giro per la testa, non sempre è facile beccarla al primo colpo.
A volte, almeno per me è così, rimangono immagini, scene singole, spezzoni che cercano in qualche modo un ordine, un filo conduttore a cui aggrapparsi.
Così, mentre lavoro alla Spy Story breve sceneggiata da Luca Baino, sto tirando giù alcuni disegni "d'assestamento" sul progetto - working title - Wardolls.

Mi aiutano a incasellare i personaggi, a dare, piano piano, una definizione anche dei loro caratteri, non solo del loro aspetto.
Servono a farle entrare nelle mie corde, prima ancora di studi del personaggio veri e propri, perché mi aiutano ad inquadrarle in una situazione, atmosfera, in un tono generale difficilmente raggiungibile (almeno per me) con il semplice sfondo bianco.

Molto di quel che vorrei riuscire a portare in questa storia mi piacerebbe fosse strettamente legato alla musica. Che spazi dal Rock, al Metal, al Pop, non importa: nella mia mente le immagini tendono a susseguirsi mentre cammino in giro per la città con le Marshall Major sulle orecchie e l'iPod Nano in modalità shuffle: quando il brano è quello giusto, si aggiunge qualche nuovo dettaglio, qualche nuova idea al mio "catalogo mentale".

Speriamo di riuscire a dargli la forma migliore possibile, coi dovuti sforzi :-)

20.3.13

Soldiers

Tutto cominciò sul virare dell'Estate 2010.
La scuola di fumetto che frequentavo richiedeva una serie di progetti di test da presentarsi, idealmente, su almeno tre mercati differenti.
Uno dei miei progetti si concretizzò in Etere vs Internet, arrivando ad essere distribuito per iPad dalla ManFont sull'iTunes store. Ma, questa, resta un'altra storia. Dolce, amara, dipende, ma rimane un'altra vicenda.

Un altro progetto sarebbe stato dedicato, potenzialmente, al mercato USA; così me ne uscii con una storia dedicata ad un commando tutto femminile che si muoveva tra le ombre della Seconda Guerra Mondiale per salvare dai teatri di guerra prigionieri e personalità militari, scientifiche o civili di strategica importanza. Tipo Charlie's Angels, continuavano a dirmi tutti... Sì, ma coi nazisti da menare, aggiungevo io!

Che è una differenza importante, visto che tutto è migliore se ci sono i nazisti da menare (oddio, forse a parte Iron Sky...)!

Produssi un totale di quattro semplici pagine matitate di prova, più una cover che mi divertii anche a colorare in digitale (e a revisionare parecchio, visto che il mio insegnante di allora mi disse che "sembra colorata coi pennarelli").



Il tarlo, per quell'idea, mi è sempre rimasto.
In realtà il tutto si è poi gonfiato e modificato, e lo sta ancora facendo nella mia testa: da una "semplice" storia di guerra con protagonisti femminili si sta trasformando in un progetto ultrapop durante la WW2, un ciclone stile Metal Slug che, nella migliore delle migliori ipotesi, sarebbe grandioso come serie animata adulta, ironica e cattiva. Ma, soprattutto, Rock!

Che ne dite? Vi stuzzica? Vi ispira? E se diventasse una piccola autoproduzione ve la accaparrereste, con le premesse di cui sopra e la preview di cui sotto?! :-)




Carrie, Olga e Virginia - Wardolls!

22.1.13

Le fonti sono importanti!

Quando ci si appresta a scrivere o disegnare (e, perché no, a fare entrambe le cose) una storia a fumetti, sia essa interamente inventata o un'avventura ambientata in un tempo preciso e plausibile, niente è fondamentale come documentarsi.

Vi faccio un esempio.
Una volta a scuola, alle elementari, ci avevano fatto fare il classico disegnino di Natale. Gesù bambino, capanna, inseguitori sguinzagliati da Erode e mitragliatori.
Ehm.
Sarebbe facile dare la colpa alla passione dei miei per Jesus Christ Superstar... Siccome è facile, lo faccio: è colpa vostra! :-)

Scherzi a parte, quando adesso, nel mio piccolo, mi metto a creare qualcosa raccontato a fumetti, ma non solo, cerco prima di immergermi il più possibile nel contesto di quel periodo o di darmi una traccia storica precisa da seguire e attorno alla quale giocare.
Capiamoci, non sarò infallibile, ma quel che voglio evitare il più possibile è l'effetto maccheronico di cui spesso ci si lamenta guardando certe produzioni estere che abbozzano il nostro paese e tentano di ritrarlo per fini di trama. L'ultimo esempio potrebbe essere Red Tails, un film che da noi, se arriverà, finirà dritto in home video, ma che merita più del destino che gli si sta riservando; al di là di ciò, nel film  si parla di seconda guerra mondiale, aviatori di colore e duelli nei cieli: peccato che il paesaggio, che spesso dovrebbe essere quello del sud Italia, si lasci scappare qualche bel castello austriaco e distese di verdeggianti foreste a perdita d'occhio. Uhm.

Il preambolo a cui avete testé assistito mi serve solo per parlare, ancora una volta, de Il Volo di Enea. Tranquilli, l'ho finita! È letterata, scansionata e pronta per essere distribuita, vedremo in che tempi e modi.
Per Il Volo di Enea avevo bisogno di capire il meglio possibile chi fosse il personaggio di riferimento a cui mi stavo appoggiando, trisavolo di un mio amico che mi aveva accennato alla sua storia. Penso di avervene già parlato... Ad ogni modo, per le ambientazioni ho setacciato la rete di quante più foto di riferimento di quel periodo, oltre che basarmi su diverse fotografie raccolte in due bellissimi volumi su Genova antica, difficili da reperire in internet; per il mio protagonista, invece, ho recuperato proprio due articoli che parlavano di lui, o meglio, di Ciro Cirri stesso. Volete saperne di più? Eccoli, li ho scansionati e ve li allego qui di seguito: buona lettura!

Quante cose si scoprono spulciando le fonti per un racconto :-)